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Come diventare un notaio

Quella del notaio è una professione molto ambita e non è insolito chiedersi come diventare un notaio. Esiste un iter specifico da seguire per poter accedere a questa professione, ma innanzitutto bisogna che sia ben chiaro che si tratta di una posizione lavorativa rivolta a chi ha ottenuto una laurea in giurisprudenza.

L’accesso a questa posizione lavorativa è riservata ai laureati in giurisprudenza perché il notaio fa parte delle professioni legali. Bisogna avere dunque una buona preparazione in materia legale per poter essere in grado di svolgere al meglio il compito che la professione prevede.

Se questa domanda viene posta dagli studenti che devono iscriversi ad un corso di laurea, la risposta da dare è ormai scontata. L’indirizzo da scegliere è infatti quello del corso di aurea in giurisprudenza, che si può seguire in un ateneo tradizionale o anche nell’università online UniCusano, che offre un ottimo corso di laurea per poter intraprendere questo percorso.

La curiosità su come diventare un notaio nasce anche però in coloro che si sono laureati in giurisprudenza e che si trovano a dover scegliere verso che settore professionale indirizzarsi. In questo caso bisogna seguire un iter specifico, il quale prevede innanzitutto un periodo di 18 mesi dedicati alla pratica notarile.

Nei diciotto messi di praticantato, il laureato sarà introdotto a tutti gli effetti nel settore lavorativo di competenza e potrà apprendere sul campo le prime conoscenze, che gli saranno utili quando dovrà iniziare a lavorare in proprio. Si tratta di un percorso difficile, che richiede impegno e dedizione, ma che può dare anche molte soddisfazioni.

Non bisogna sottovalutare l’importanza della pratica notarile in questi diciotto mesi, perché solo dopo aver completato questo primo step sarà possibile accedere all’esame di stato. Sarebbe inutile illudersi che questo esame sia semplice da superare: è considerato uno dei test più complessi in assoluto, ma con una buona preparazione universitaria e con le competenze che sono state apprese con la pratica notarile si avranno le carte in regola per poter essere abilitati alla professione.

Il percorso è lungo e complesso perché al termine di esso, accedendo alla professione di notaio, si potrà esercitare a tutti gli effetti il ruolo di pubblico ufficiale. Gli atti che vengono firmati da un notaio sono considerati legalmente validi, un potere che non può essere dato con leggerezza a chi non abbia conseguito la preparazione adeguata per questa responsabilità.

A scegliere il numero di notai, ovvero le posizioni professionali disponibili, è il Ministero della Giustizia. Il tutto viene fatto sulla base del numero di cittadini, infatti ogni tre anni il Ministero della Giustizia rilascia un aggiornamento, relativo al numero complessivo di notai necessari sul territorio nazionale ed anche alla loro distribuzione.

Abbiamo descritto il percorso per rispondere alla domanda come diventare un notaio, ma bisogna ricordare che aver conseguito una laurea in giurisprudenza, aver frequentato i diciotto mesi di pratica ed avere superato l’esame di stato non significa che si occuperà una posizione a vita.

Il Ministero della Giustizia periodicamente effettua dei controlli, volti a accertarsi che ciascun professionista svolga il suo lavoro in modo corretto, trattandosi di un ruolo di pubblico ufficiale. Dopo essere diventati notai bisogna dunque esercitare bene la propria professione.